Questa produzione relativamente recente (2012) è il terzo film di Jeff Nichols, giovane regista originario del West South; e proprio i paludosi panorami del sud degli Stati Uniti sono l’opprimente sfondo di Mud, racconto di formazione chiaramente ispirato alle opere di Mark Twain.
Due ragazzini, Ellis e Neckbone, navigano sul fiume Arkansas alla volta di un isolotto sul quale figura una barca incagliata fra i rami di un albero. Lo strano prodigio non è l’unico mistero dell’isola: l’enigmatico Mud (Matthew McConaughey) vaga fra i rami.
Non sarà il pericolo né la violenza la scoperta di Ellis, genuino protagonista del film; quanto piuttosto la natura sibillina e sfaccettata dell’amore – che pure può implicare, esso sì, violenza e pericoli.
Non si tratta forse di un film particolarmente originale e si sviluppa invero con una meditata (a tratti torpida) pacatezza; e tuttavia la regia di Nichols ricorda a sprazzi Peckinpah per l’asciutta intensità con cui ritrae i propri personaggi, e Herzog per l’atmosfera in cui lirismo, tensione e avventura si combinano fra loro in una tersa ed equilibrata dialettica.
★★★☆☆