
Disoccupato, senza diplomi né qualifiche professionali, Ricky (Kris Hitchen) accetta al volo un impiego come autista indipendente per una ditta di consegne a domicilio.
Dopo il graffiante ritratto al benefit system tracciato in “Io, Daniel Blake“, vincitore a Cannes 2016, Ken Loach torna a raccontare le contraddizioni e le disuguaglianze della società contemporanea. Il bersaglio stavolta è la gig economy, il regime di libero mercato in cui i lavoratori vengono assunti in posizioni temporanee per brevi periodi, assumendo le stesse mansioni di un lavoratore dipendente ma anche i rischi e le responsabilità di un libero professionista.
Diretto come suo solito, Loach si avvale di un naturalismo rigidamente controllato, costruito su inquadrature statiche, esterni urbani e interni familiari. All’impressione di realismo contribuisce la prova degli interpreti, pienamente credibili come membri della working class. Chiaro e feroce come un pamphlet, Ken Loach si conferma un implacabile narratore della modernità.
★★★☆☆
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