Estratti e riferimenti dal mio prossimo volume (in uscita per Falsopiano nel 2022).

Fear X tende al recupero, sulla scia di una tradizione inaugurata da Michelangelo Antonioni (Blow-Up, 1966), di una registrazione della realtà intesa non meramente come atto di neutra archiviazione dei fatti, ma piuttosto, in una prospettiva nietzschiana e postmoderna, come processo inevitabilmente demiurgico di creazione e manipolazione della realtà. Emulando in particolare Strade perdute (David Lynch, 1997), il delirio orfico del protagonista disassembla la realtà, ricostruendola in un alfabeto simbolico governato da regole di sostituzione metaforiche e metonimiche.