[84] Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato

Estratti e riferimenti dal mio prossimo volume (in uscita per Falsopiano nel 2022).

Le immagini provocatorie e scandalose di Too Old To Die Young, come gran parte della filmografia di NWR, si rifanno a un immaginario decadente. La messa in quadro statuaria e notturna ricorda in questo caso l’eclettismo provocatorio di Rops. L’opera è Pornokratès, l’episodio ruota intorno a due pornografi nazisti.

[83] Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato

Estratti e riferimenti dal mio prossimo volume (in uscita per Falsopiano nel 2022).

Darius Khondji, cinematografo di Too Old To Die Young, impiega la naturale luminescenza urbana, “un arancione che tende al rosso,” come perno cromatico dell’intera serie.[1] Quindi lo fa aggredire dai suoi complementari, mimando la strategia colorica impiegata da Godard negli anni ’60, e dalle tenebre, per un’estetica reminiscente dei violenti cromatismi di Mario Bava.


[1] François Reumont, “Anesthésié par la couleur” in AFCinema, 22 maggio 2019.

[82] Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato

Estratti e riferimenti dal mio prossimo volume (in uscita per Falsopiano nel 2022).

Notte a Los Angeles. Un murales del Messico dipinto a colori vivaci, lenta carrellata, due ufficiali di polizia, in piedi, appoggiati alla volante. Riflessi dei neon sulla scocca lucida dell’autovettura. Uno dei due dice, “It’s like we’re not even in control of our lives”, e infatti un killer irrompe dall’oscurità e fa fuoco. Comincia così Too Old To Die Young, ambientato in un’esoterica striscia di confine tra USA e Messico.

[81] Nicolas Winding Refn. La vertigine del fato

Estratti e riferimenti dal mio prossimo volume (in uscita per Falsopiano nel 2022).

Too Old To Die Young è una serie che sfida il concetto stesso di serialità emancipandosi da ogni orientamento narrativo: ogni puntata è autonoma dal punto di vista tematico e cronologico, così da coniugare la struttura del cinema e l’erraticità dello streaming. Tanto vale allora cominciare dalla fine, il decimo episodio che inizia con Jena Malone che, alle spalle e al centro della scena, segue un corso di masturbazione in VR.