Estratti e riferimenti dal mio prossimo volume (in uscita per Falsopiano nel 2022).

La struttura di Bronson (2008) è circolare, paratattica, affidata alla ripetizione della violenza come discorso poetico, performativo, sonoro e visuale. Ma non narrativo: Bronson non lascia spazio ad alcuna progressione dell’intreccio, né introspezione, né lascia spazio in generale, ripiegandosi ancora una volta sulle angosciose simmetrie di Larry Smith e movimenti orbicolari, concentrici che inchiodano Bronson all’eterno ritorno delle proprie insensate e inarrestabili pulsioni brutalizzanti.